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sabato 1 gennaio 2011

Paste di mandorle
Dolce tipico pugliese, allietano sempre i dopo pasti festivi
(da notare le zampette del mio amori che ha rovinato la foto!!!)

Ingredienti:
1kg di mandorle; 800g di zucchero; 3-4 albumi d'uovo (quelli che ne riceve l'impasto); 1 limone; chicchi di caffè o mandorle.
Preparazione:
Sbollentare le mandorle e togliere la sua corteccia.Passarle nel mixer e ridurle con la buccia del limone e lo zucchero. Fatto questo passarlo su una ciotola e lavorarlo con gli albumi fino a che diventi un impasto ben consistente. Formare delle rossette e decorare con chicchi di caffè o mandorle. Infornare per 15/20 minuti a 200°C.


Crostate, biscotti e occhi di bue
La ricetta della frolla che uso quando faccio biscotti, crostate e occhi di bue è quella classica che mi ha insegnato Rita anni fa. in confessione, non ero amante della crostata, ma lei mi tentò un giorno e pretesi subito la ricetta. Grazie a Rita ho imparato a fare questo dolce impasto che ora non posso fare a meno a colazione o dopo pranzo! Devo aggiungere che gli ho rubato parecchi segreti, ma lei è sempre la mia migliore amica!

Ingredienti:

250g di burro; 500g di farina tipo "00"+ 100g per la spianatoia; 2 uova intere; la scorza grattugiata e il succo di un'arancia; 200g di zucchero; una vanillina; un lievito per dolci; un pizzico di sale; marmellata di mele cotogne.

Preparazione:

Sistemare a fontana la farina, ammorbidire il burro e aggiungere tutti gli ingredienti impastando. Creare i biscotti con le formine, tirare l'impasto per gli occhi di bue creando due dischi di cui uno traforato e aggiungendo la marmellata e comporre la crostata. Infornare tutto per 15/20 minuti a 180°C.


Icis (il frutto della felicità)
Questo particolare frutto tropicale si consuma nelle tavole degli italiani, in questo particolare periodo di gioia e di festa, perchè il suo nome deriva dalla parola "felicità".
Su Wikipedia ho trovato la sua formazione grammaticale:

L'etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis, "felice", la cui radice "fe-" significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri.
La nozione di felicità, intesa come condizione (più o meno stabile) di soddisfazione totale, occupa un posto di rilievo nelle dottrine morali dell'antichità classica, tanto è vero che si usa indicarle come dottrine etiche eudemonistiche (dal greco eudaimonìa) solitamente tradotto come "felicità". Tale concezione varia, naturalmente, col variare della visione-concezione del mondo (weltanschauung) e della vita su di esso.

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